Siamo a Caldaro in provincia di Bolzano. Un piccolo paesino che si affaccia sull’omonimo lago, circondato da un paesaggio fatto di vigneti, frutteti, battuto nel pomeriggio dal vento Ora proveniente dal lago di Garda che crea un humus invidiabile.
Qui si producono ottimi vini bianchi ed il famoso vino rosso Schiava, un vino leggero ed amabile, conosciuto e distribuito in tutto il mondo.
Definito il villaggio più bello dell’Alto Adige scegliamo di soggiornare qui, optiamo per il B&B, Villa Clavenz a poche centinaia di metri a nord del centro storico. Dalla nostra stanza si poteva godere di una splendida vista sia del centro storico che del lago in lontananza.
villa Clavenz piazza di Caldaro
Il proprietario un ottimo padrone di casa ci ha dato delle dritte fantastiche e noi le abbiamo seguite facendo si che la sua casa diventasse il nostro punto di partenza e di arrivo delle nostre entusiasmanti scoperte.
www.villaclavenz.it
Non dimenticando la nostra missione ci incamminiamo a piedi verso Kettmaier Kellerei; è venerdì sera e la cantina viene prescelta perchè era previsto K Friday Lounge una serata speciale tra bollicine, musica e i Signature Cocktail del noto mixologist Hannes Andergassen.
the ambient

Ottima scelta, una serata che ci ha rivelato un uso alternativo e valido di un ottimo vino. Anche in un coocktail, se ben fatto, il vino può dare il meglio di sè. Abbiamo continuato la serata di degustazione esplorando nuovi terroir, il lavoro dell’enologo di casa, la scelta delle etichette il tutto accompagnato da delizie culinarie preparata ad hoc.

La serata è stata piacevolissima, ottimo vino, buona musica e buona compagnia. Ci siamo trattenuti sin a tarda ora poi a nanna con l’impegno di ritornare l’indomani per una degustazione su misura.

Dopo aver fatto i turisti e aver visitato qualche cantina più piccola siamo ritornati qui come da accordi presi in serata. Ad attenderci lei: Monica una ragazza piena di sogni e desideri trasferitasi in Alto Adige per realizzarli da Caserta (mia provincia di residenza, l’Italia è piccola!)

E stato un viaggio raccontato da chi è entrato a far parte di una grande famiglia e ne ha fatte sue le idee, le prospettive, le ambizioni, lo stesso futuro di crescita.
Monica ci ha fatto sentir parte di questo viaggio, nelle sua voce: determinazione, amore, accortezza per la cantina, i suoi proprietari, i collaboratori, le bottiglie, il vino; una “dipendente” anello di una lunga e forte catena.
Ci ha raccontato delle origini, del suo fondatore/ ingegnere agronomo Giuseppe Kettmaier, della sua passione per le bollicine.
Sempre con una visione al futuro nel 1992 la cantina si tuffa nella spumantizzazione con il Metodo Classico, con grandissimo successo tant’è che ancora oggi rappresenta la produzione distintiva della famiglia.
Ci ha raccontato di persone: i proprietari, con tradizioni, legami ed onore al passato ma che sanno bene che il loro è un futuro aperto alle nuove visoni che lasciano spazio ad innovazione, rilanci e sfide.
Monica ci ha fatto assaggiare con criterio e grandi conoscenze i vini prodotti ed per ognuno di loro ci ha lasciato un immagine, un racconto, un sapore che ancora oggi è forte e vivo.

“Si parla tanto di territorio, e allora noi vogliamo che si senta da quando si mette il naso nel bicchiere. Chi beve Kettmeir deve pensare: ecco l’Alto Adige” queste le parole tanto veritiere dell’enologo della cantina.
In effetti ci siamo sentiti così tanto accolti da questi posti che perderci nella degustazione, che poi a rifletter bene di degustazione non voglio parlare, è stata una piacevole lezione e non solo sul vino ma su tutto e tanto che gira intorno a questo mondo.
La mia curiosità sempre più avida mi porterà ad andare oltre, vorrei tanto che la passione di questa ragazza, conosciuta per puro caso, mi serva da lezione e che mi sproni a metter sempre il cuore e l’anima nei sogni; a ricercarli, rincorrerli, accarezzarli e trattarli con cura perchè a volte sono cosi delicati che potrebbero sfuggirti facilmente dalle mani.
Monica grazie e che il futuro ti riservi solo il meglio che desideri.